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IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO IN BIOCELLE

 

 

Prima fase- ossidazioneaerobica acceleratain biocelle (biotunnel)

 

La prima fase, denominata di bio-ossidazione intensiva, avviene mediante la deposizione del materiale in cumuli posto all’interno di box chiusi (biotunnel obiocelle), dotati di un pavimento ventilato e di un sistema di aspirazione dell’aria esausta. Le celle sono realizzate in cemento armato prefabbricato .Qui i processi di biodegradazione a carico delle componenti organiche. In questa fase, che si svolge tipicamente in condizioni termofile, si raggiungono temperature elevate nella biomassa, provocandone la sterilizzazione e l’essiccazione. L’eccesso di calore viene asportato sotto forma di vapore acqueo assieme all’aria aspirata ed espulsa attraverso il biofiltro.L’andamento della temperatura del materiale è monitorato e pilotato in continuo, mediante lavariazione automatica delle portata d’aria insufflata.

Il pavimento è provvisto di un sistema integrato di insufflazione di aria di processo che attraversa il materiale dal basso verso l’alto. L’aria in eccesso viene ripresa dall’alto per essere ricircolata ed eventualmente integrata da aria frescaqualora , in questa fase infatti si ha un elevata richiesta di ossigeno necessario alle reazioni biochimiche. Dall’alto è possibile umidificare il materiale mediante irrigazione a pioggia sulla biomassa (con ugelli tipo sprinkler), al fine di garantire le condizioni di umidità ottimali per la coltivazione dei microorganismi. Il materiale viene caricato attraverso la porta anteriore mediante pala meccanica; l’operatore dovrà curare una uniforme distribuzione del materiale all’interno del biotunnel. Durante le fasi di carico e scarico il tunnel viene ventilato mediante la condotta di sfogo delle arie. Una volta completato il caricamento, il portone ermetico viene chiuso ed inizia il processo, che durerà mediamente 3 settimane. Si tratta quindi di un processo discontinuo (inbatch), in quanto i tunnel devono essere caricati e scaricati uno dopo l’altro fino alla completa movimentazione del materiale da lavorare.

In ogni tunnel il materiale subisce un processo di fermentazione fino al raggiungimento di un determinato grado di stabilizzazione. Il grado di stabilizzazione può essere misurato mediante una prova di laboratorio che individua il valore dell’Indice Respirometrico (IR). Tutto il processo è controllato da un sistema informatico che consente il controllo dinamico e la programmazione dei passaggi chiave del processo all’internodi ciascun biotunnel.

I dati di monitoraggio raccolti sono visualizzati sui monitor posti in sala controllo e confrontati in automatico con quelli di riferimento; in caso di scostamenti, il sistema attiva azioni correttive del processo (ad esempio la correzione dei flussi di aria e di acqua) in modo da garantire le condizioni prescrittive dettate dalla normativa. Anche la possibilità di visualizzazione chiara e sintetica dei dati consente rapide valutazioni e correzioni manuali del processo.

 

 

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Trattamento delle arie di processo

Le emissioni derivanti dalle fasi attive del processo vengono aspirate, convogliate e avviate al sistema di trattamento arie esauste che si svolge in due fasi:

1. SCRUBBER AD UMIDO: le arie attraversano una colonna d’acqua (se necessario con

aggiunta di reagenti basici od acidi). Questosistema di pulizia è adatto soprattutto per la

riduzione dei particolati; inoltre esso eliminaanche molteplici inquinanti gassosi per mezzo di processi di dissoluzione o assorbimento deigas nel liquido acqueo.

BIOFILTRO: Il biofiltro è un bioreattore a letto fisso, costituito da un supporto di materiale organico (torba, argilla, corteccia, ecc.), su cui verrà fatta sviluppare un’opportuna popolazione batterica, la cui funzione è quella di degradare biologicamente le sostanze organiche volatili a composti elementari, anidride carbonica, azoto e acqua. La tecnica in generale mostra un'alta efficienza di abbattimento di circa il 90%.

La scelta di realizzare il trattamento delle arie espulse in due step garantisce un’elevata efficienza della depurazione dell’aria e dell’abbattimento degli odori.

Per un efficace controllo degli odori mediante l'impiego di biofiltri, è fondamentale mantenere il substrato di crescita dei microorganismi in condizioni ottimali; ciò si ottiene con:

a) ritenzione del particolato: con lo scrubber installato a monte del biofiltro si ottiene il

completo abbattimento delle polveri presenti nell'aria espulsa.

b) controllo della temperatura: specialmente nel periodo invernale con basse temperature, si utilizzerà il calore di recupero dai cogeneratori per mantenere il substrato del biofiltro in condizioni termiche ottimali.

c) umidificazione del substrato: lo scrubber a monte del biofiltro, oltre ad assicurare la

depurazione dell’aria, consente anche di mantenere il substrato del biofiltro in condizioni

ottimali di umidità, ovvero di evitare un’eccessiva essiccazione del biofiltro negli strati

profondi, non raggiunti dall’acqua irrorata dall’alto.

Normalmente lo scrubber funziona senza aggiunta di reagenti chimici; si fa ricorso a questi solo nel caso che nelle arie da trattare si dovesse manifestare una concentrazione troppo elevata d’ammoniaca, che avrebbe un’azione inibente il lavoro dei microorganismi nel biofiltro.